Razze : AKHAL TEKE’ - Il cavallo d’oro

♘امیرحسین♞

♘ مدیریت انجمن اسب ایران ♞
Sui tetti dei capannoni e delle fabbriche di Travagliato, indaffaratissimo centro industriale del Bresciano, soffia il vento della steppa. Qui, tra villette ordinate e piccole aziende, Mino Denti, ex campione del mondo di ciclismo, ha fondato i “Prati Nuovi”, piccolo allevamento di una razza caucasica antica e preziosa: l’Akhal Teké.

Dopo aver appeso la bici al chiodo, Denti ha cambiato sella ed è passato a quella da equitazione, complice un amore a prima vista - ma i cui presupposti albergavano da sempre in lui grazie alla passione per i cavalli coltivata in famiglia da generazioni - per questa razza rara. Negli anni Novanta si iniziava appena a parlare di perestroika. Le possibilità di avere informazioni e le occasioni per andare oltre confine alla ricerca del cavallo d’oro erano ancora remote. Ma si sa che, quando la buona sorte ci mette lo zampino, se Maometto non va alla montagna può succedere che sia quest’ultima a dirigersi verso il profeta. E così è stato. Alla Fieracavalli di Verona, nel 1991, arrivano alcuni stalloni Akhal Teké per un numero circense del gala serale e l’intraprendente Mino (potrebbe, un bresciano doc, essere diversamente?) riesce, con qualche stecca di sigarette e un paio di bottiglie, a farsi amica la troupe e ad acquistare, a manifestazione finita, un puledro di due anni: Myzar. Ha così inizio l’avventura del signore della steppa in quel di Travagliato.






Myzar, lo stalloncino del circo, nato nel 1989 è il sire dei Prati Nuovi. Mino e Sandra hanno trascorso giorni e notti a studiare e hanno percorso in lungo e in largo l’ex Urss per portare a casa i migliori Akhal Teké. Ci sono riusciti e oggi il prezioso sangue che, con ottime probabilità, scorreva nelle vene del Bucefalo di Alessandro Magno, costituisce la base di un mini-allevamento di assoluta qualità.


Mai profeti in patria

Tra le tantissime soddisfazioni di Mino e Sandra Denti, una nota di rammarico per lo scarso apprezzamento e per la poca conoscenza di questa razza in Italia. «Ho venduto cavalli nati e allevati da me negli Stati Uniti, in Australia, in Germania, in Francia, in Austria - raccontano -. Appassionati e intenditori vengono da tutto il mondo ai Prati Nuovi per vedere come abbiamo lavorato, quali linee di sangue abbiamo scelto, i nostri prodotti. In Italia, invece, l’Akhal Teké rimane uno sconosciuto, pochissimi hanno mostrato interesse, ancor meno sono state le transazioni commerciali andate a buon fine, quasi fosse un cavallo di serie B, una sorta di quadrupede folkloristico quanto inutile. Invece è una vera Formula Uno, ideale, se ben addestrato, per l’endurance, ma in grado di performance di tutto rispetto nelle discipline olimpiche. La sua selezione severissima, la morfologia e il carattere ne fanno un atleta nato, coraggioso ed esuberante, con scatto, agilità e resistenza. Tra le sue doti spiccano poi la grande affidabilità, il facile apprendimento. Ha andature magnifiche, sciolte e leggere. Incredibile che in Italia nessuno sia spinto dalla curiosità di provare un soggetto in grado, solo per fare un esempio, di coprire i quattromilatrecento chilometri di steppa e di deserto della tradizionale Ashgabat-Mosca in 80 giorni, di vincere medaglie olimpiche in dressage, di saltare oltre due metri...».​
 
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